ITALY AND RENEWABLE ENERGIES / The Italian government has presented its energy strategy for the next ten years, but how much energy do Italians use?

Da anni l’Italia è impegnata nella promozione dello sviluppo di un sistema energetico sostenibile. A questo scopo sono stati implementati vari strumenti di supporto per le energie rinnovabili e per l’efficienza energetica.

Le misure di promozione attuate sono state molto efficaci, infatti l’Italia risulta tra i Paesi con le migliori performance in termini di sfruttamento delle energie rinnovabili e in termini di efficienza energetica, in linea con il percorso di raggiungimento degli obiettivi comunitari al 2020 e in alcuni ambiti è addirittura in anticipo, per esempio, in termini di soddisfacimento dei consumi finali di energia mediante le rinnovabili, a fronte di un obiettivo del 17% al 2020, nel 2015 si è raggiunto un livello del 17,5%, al di sopra delle previsioni pur tenendo conto del calo dei consumi. Al fine di migliorare ulteriormente i dati incoraggianti raggiunti sino adesso, il 10 Novembre 2017 è stata adottata la Strategia Energetica Nazionale 2017, il piano decennale del Governo italiano per anticipare e gestire il cambiamento del sistema energetico. 

Questa strategia ha l’obiettivo di rendere il sistema energetico nazionale più competitivo, riducendo le differenze di costo dell’energia rispetto gli altri paesi europei, più sostenibile, seguendo le direttive europee relative alla decarbonizzazione e più sicuro, migliorando l’indipendenza energetica dell’Italia. La Strategia Energetica Nazionale prevede anche dei target quantitativi molto ambiziosi come l’utilizzo del 28% di fonti rinnovabili entro il 2030 rispetto al 17,5% del 2015, la cessazione della produzione di energia elettrica dal carbone con un piano di interventi infrastrutturali, la razionalizzazione del downstream petrolifero o la riduzione della dipendenza energetica dall’estero dal 76% del 2015 al 64% nel 2030.

La SEN necessita del compimento di alcune azioni trasversali che vadano a favorire il raggiungimento degli obiettivi, come per esempio monitorare e governare la transizione dalle energie fossili alle rinnovabili nel settore lavorativo, al fine di creare nuova occupazione permettendo anche la riqualificazione di chi lavorava nel settore del fossile. Questo impulso nel settore lavorativo è incrementato dalla realizzazione di importanti investimenti complessivi aggiuntivi di 175 miliardi di euro al 2030, così ripartiti:

  • 30 miliardi per reti e infrastrutture gas e elettrico
  • 35 miliardi per fonti rinnovabili
  • 110 miliardi per l’efficienza energetica

Ma il raggiungimento di questi obiettivi è strettamente correlato alla modifica delle abitudini quotidiane di tutti i cittadini italiani, che devono orientare le loro scelte di consumo verso un utilizzo consapevole delle fonti energetiche.

Ed è proprio con questo fine che il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) ha condotto uno studio sulla spesa energetica delle famiglie e le risorse impegnate per la promozione delle rinnovabili. Questo studio mette in evidenza come nel 2016 le attività promozionali del GSE si sono tradotte in un investimento per famiglie ed imprese di 16,1 miliardi di euro (1%PIL nazionale). Le famiglie italiane hanno contribuito con una media di circa 136 euro, a fronte di una spesa di circa 2.600 euro. Questo impegno ha portato al risparmio di 15 milioni di tonnellate di petrolio (44 milioni di tonnellate di gas serra), grazie alla produzione di 81 TWh di energia rinnovabile.